Blog del Comitato Permanente Vallata del Gallico - Reggio Calabria - Per chi non è suddito ma "soltanto" cittadino

mercoledì 22 luglio 2015

DUE PAROLE INADEGUATE… per salutare il Prof. Mosino

Due parole, davvero inadeguate, per salutare il Prof. Franco Mosino
Parole in semplicità, dettate dalla riconoscenza e dall'affetto.  Reggio Calabria (e non solo) ora è più povera. 
Ha perso, con Lui, una grande anima ed un importantissimo personaggio.
Lungi da me infarcire queste due parole con frasi tanto enfatiche quanto ridondanti che gli sarebbero risultate insopportabili;  né, tanto meno,  è il caso di illustrare le Sue grandissime doti di studioso e uomo dall'immensa cultura: altri lo faranno, se non lo hanno già fatto, molto meglio di me. 
Vorrei solo ricordare la Sua simpatia, la Sua bontà d’animo, il Suo anticonformismo coerente con il Suo essere Uomo Libero, il cui spirito è stato in costante viaggio nei cieli della Storia e della Filosofia. 
E’ venuto a mancare un punto di riferimento della nostra società, una luce di cultura e di umanesimo in tempi contraddistinti da una feroce barbarie non solo concretamente fisica ma anche e soprattutto morale. 
Già mi manca la sua figura sorridente, intenta a sorbire un caffè al tavolino di un bar, sempre disponibile a scambiare non vuote parole di circostanza ma ad intrecciare ragionamenti, idee, opinioni mai scevre da una sottile ed accattivante ironia. 
Mi manca il punto fermo e sicuro a cui rivolgere domande, magari di glottologia, linguistica, etimologia alle quali sarebbero seguite esaurienti e chiare risposte. 
Mi mancano le lunghe ed affascinanti dissertazioni, talvolta somiglianti a litigate, con Lui e con l’Archimandrita Scordino, altro insigne grecista e latinista, anche Lui scomparso da qualche anno. Mancherà, anche e soprattutto, a generazioni di allievi ed allieve che, grazie a Lui, sono stati accarezzati da un raggio di cultura che li ha introdotti alla vita.
Il Professore Mosino si muoveva, con la sua tipica andatura un po’ caracollante, circondato da un ampio raggio di cultura allo stato puro, che da Lui emanava naturalmente. 
Egli è stata una delle rarissime persone che regalano serenità per il solo fatto di esistere. 
Non sono stato uno dei suoi frequentatori più assidui; mi è stato sufficiente averlo conosciuto ed avere intrattenuto con Lui rapporti umani, culturali e spirituali nel corso del tempo per far crescere, via via, un grande affetto del quale, forse, neppure era a conoscenza. 
Un altro grande Reggino se ne va e sono preoccupato: in questi tempi di feroce barbarie non sarà facile riempire il vuoto che lascia!
Queste persone non dovrebbero morire mai; malauguratamente, anche esse soggiacciono alla legge della natura. 
Per chi crede, in qualche modo, alla sopravvivenza delle Identità, è consolante pensarlo, ora, riunito agli amici di un tempo, tutti insieme intenti a discutere con i grandi della Storia e della Filosofia. 
A noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, rimane un ricordo indelebile; rimangono i Suoi libri e le Sue opere, testimoni senza tempo e per tutti i tempi di una grande Anima.  
Due parole soltanto, davvero inadeguate!
Buon viaggio Professore!

Reggio Calabria, 16 luglio 2015                                                                  Carmelo Santonocito

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