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martedì 26 settembre 2017

PROPOSTE DEL COMITATO PRESENTATE ALLA PREFETTURA PER UN SERIO APPROCCIO ALLA SOLUZIONE DELLA CRISI IDRICA

Alla c.a. di Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria

Maturate dalla purtroppo angosciante ed inaccettabile situazione, in essere da lunghissimo tempo, il
Comitato Permanente Vallata Gallico ha individuato alcune proposte da formulare all’Eccellenza
del Sig. Prefetto volte ad affrontare seriamente il problema. Il Comitato è da sempre animato da una
volontà di costruttiva collaborazione con tutte le Istituzioni e si augura che, mediante un fecondo
confronto, sviluppato con la garanzia della Sua autorevolezza, sia il Comune che le altre eventuali
Istituzioni interessate, si facciano parte diligente e dialogante per un superamento definitivo
dell’inaccettabile stato di cose. Occorre aggiungere che tale è la natura della problematica che,
necessariamente, ne trarrà beneficio l’intera Città; d’altro canto il Comitato non si è mai rinchiuso a
considerare solo i problemi dentro la soglia di casa ma si è sempre augurato ed adoperato per il
miglioramento della qualità della vita nell’intera Cittadinanza di Reggio Calabria. A questo
proposito il Comitato è disponibile ad includere nel proprio gruppo di lavoro anche altri attori
protagonisti della situazione di estrema difficoltà, indipendentemente dalla loro provenienza dai vari
quartieri della Città. Questo per semplificare e facilitare l’impegno della Prefettura e per dare una
risposta definitiva e su scala comunale al problema.
1-) Istituzione di un tavolo di confronto con le autorità comunali responsabili presso la
Prefettura. Troppo spesso domande importanti sono rimaste senza risposta ed impegni presi sono
risultati privi di riscontro (un esempio per tutti: l’ordinanza del Sindaco del 10 agosto c.a. rimasta
comprovatamente lettera morta). Tale “tavolo” dovrebbe consentire incontri periodici, a cadenza
determinata. In un primo tempo, visto il persistere della crisi in tutta la sua gravità, sarebbe
opportuno fissare i lavori in date ravvicinate; quindi, una volta superato (se sarà superato!) detto
periodo critico, potranno svolgersi a cadenza più lontana ma comunque ragionevole, per dar modo
alle domande di ottenere risposte, alle promesse di essere mantenute, ad eventuali interventi di
potersi realizzare ed alle proposte di esser verificate, concordate ed eventualmente attuate.
2-) Convocazione, presso la Prefettura, di una Conferenza dei Servizi che porti tutte le parti in
causa ( Cittadini, Comune, Regione ed eventualmente imprese private) ad un confronto tale da
poter programmare e monitorare tutte le iniziative volte a risolvere i problemi dell’erogazione
idrica. ( Anche qui un esempio per tutti: atti concreti e scadenze controllabili sulla questione “diga
del Menta”, interminabile storia che si racconta ormai da più di mezzo secolo con spaventoso
investimento di risorse, promesse ed inaugurazioni fittizie e nessun beneficio, fino ad ora, per i
Cittadini)

3-) Considerazione, per simili, prossime eventualità, della richiesta dello “Stato di emergenza”
o di “Calamità naturale” davanti a una crisi senza precedenti come questa che rischia di
determinare gravi conseguenze, oltre che per la stessa vita di tanti Cittadini, anche per la
salute e l’ordine pubblico. – Di qualsiasi fattispecie, il Comitato ritiene che la carenza esiziale di
acqua, con punte di questa gravità, non sia seconda a nessun’altra. Ciò comporta che, quando le
Istituzioni preposte, di prossimità con i Cittadini, quale il Comune, non fosse in grado di
fronteggiare lo stato di cose (come è avvenuto quest’anno) sarebbe pienamente giustificata la
richiesta di uno “stato di emergenza” o “stato di calamità naturale” che dir si voglia. Tale richiesta
dovrebbe, naturalmente, seguire alla constatazione certa della carenza di acqua nei pozzi, nelle
falde o quant’altro, proprio come il Comune ha affermato in questa occasione. Questa precisazione
è indispensabile poiché, qualora la crisi fosse dovuta ad altri fattori, gli indispensabili
provvedimenti da assumere sarebbero diversi ed avrebbero destinatari ben precisi. Si tratta, in ogni
caso, di azioni di pertinenza esclusiva delle Istituzioni che hanno l’ovvio dovere di garantire il
fondamentale ed inalienabile diritto all’acqua a tutti i Cittadini. Da ciò deriva la lapalissiana
deduzione che, in caso di grave carenza idrica, o l’acqua effettivamente manca in natura, oppure le
cause della carenza sono altre ed implicano gli opportuni provvedimenti del caso in questione nella
sua specifica eventualità.
Il Comitato ringrazia l’Eccellenza del Sig. Prefetto e tutta la Prefettura per l’attenzione e la
sollecitudine dimostrata.
Reggio Calabria, 19 settembre 2017 COMITATO PERMANENTE VALLATA GALLICO

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